Fendi, Legends and Fairy Tales
di Viviana Attanasio
ROMA – Fendi giovedì 7 luglio ha celebrato a i 90 anni della maison con una sfilata evento a tema, Legends and Fairy Tales. Una vera e propria occhiata dentro un mondo incantato, mistico e travolgente, ispirato alle fiabe nordiche.
Teatro dello show la iconica Fontana di Trevi, simbolo di Roma e tanto cara alla famiglia Fendi che, in segno di quell’amore per l’arte e la bellezza di cui è portatrice, ne ha finanziato il restauro.
Non soltanto sfondo della sfilata, i marmi dell’opera berniniana sono stati, per la prima volta nella storia della moda, attraversati dalle falcate delle modelle che, quasi come un ritorno al passato, sono state protagoniste e spettatrici di quelle fiabe che le mamme raccontavano loro da bambine.
Ad aprire la sfilata, Kendall Jenner, supermodel 2.0, che ha stregato il pubblico con il suo self-confidence, seguita da Greta Varlese, bellezza tutt’altro che convenzionale che, ad appena 17 anni, è già entrata nella cerchia dei più grandi stilisti, primo fra tutti Riccardo Tisci, che l’ha scelta per rappresentare la collezione pre-spring 2017 di Givenchy. Chiude lo show Bella Hadid, sorella minore della più famosa Gigi, e atipica bellezza californiana, pertanto perfetta per l’alta moda.
Un’esperienza quasi onirica per i duecento ospiti della sfilata, per la maggior parte reduci dalla settimana dell’Haute Couture parigina, arrivati a Roma con jet privato, personalizzato dalla maison stessa. Tra questi la editor britannica di Vogue Suzy Menkes e la fashion blogger Chiara Ferragni, orgoglio italiano e simbolo dell’American dream.
Ancora: l’attrice Kate Hudson, il fotografo di moda Mario Testino, la direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani, l’editor di Vogue Japan Anna dello Russo e gli stilisti Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, di recente separati dopo 17 anni di attività congiunta e 8 come direttori creativi di Valentino.
Nomi che danno i brividi e creano inevitabilmente imbarazzo, rispetto all’anonimato dei primi ospiti visti ieri a Napoli nello scenario di Villa Pignatelli, per la presentazione dell’Alta Gioielleria di Dolce e Gabbana, durante la prima giornata dei grandi festeggiamenti della maison. Una parata di “senza nome” – sconosciuti non soltanto ai più – soprattutto se paragonati ai volti presenti a Roma.
È vero, Napoli ha avuto Donna Sofia, monumento per eccellenza, ma è anche vero che una rondine non fa primavera e la giornata di ieri ne è la prova. Analogia di problematiche e lamentele, a cominciare dal presunto assedio della città da parte dell’organizzazione, ma tante, troppe le differenze tra la capitale e la sua più diretta vicina di casa.
Si sa, l’aspettativa genera inevitabilmente delusione. E se è vero che less is more è il nuovo mantra della moda (e della vita), il capoluogo partenopeo ha sbagliato di grosso, mentre Roma – immensa – ha vinto a mani basse. Un parallelismo scomodo, ma obbligatorio.