Alla scoperta della Portici sotterranea
di Stanislao Scognamiglio
PORTICI (NAPOLI) – Nell’ospitale salotto-letterario della libreria Libridine di Diego Penna e Nadia Labriola, condotto da Umberto Mezza, si è tenuto ieri 25 febbraio, l’incontro organizzato dall’associazione culturale Mi.MI.AR.T.S. (Mito Mistero ed arte nella Terra delle sirene) sul tema “Alla scoperta della Portici sotterranea”.
L’Associazione opera a Portici dal 2010, ed è da sempre impegnata in una serie di costanti e appassionate ricerche tendenti a sviluppare la conoscenza della propria terra. In tale contesto, si prefigge il fine di far emergere il valore complessivo del patrimonio culturale esistente sul territorio della città vesuviana nelle sue articolazioni e nelle sue specificità.
Nel corso della sua esposizione, supportata dalla proiezione di diapositive, Umberto Mezza ha ben evidenziato come «… il filone delle preesistenze accertate alcuni decenni fa nel sottosuolo della città che valgano, ancora una volta, a confermare l’esistenza di una “Portici archeologica”, come continuazione di una altrettanto Ercolano archeologica, attestata nel corso del Settecento per i numerosi reperti trovati negli scavi e nei pozzi, oggi si conferma un’ulteriore ricchezza storica e culturale, cioè una “Portici sotterranea” che dovrebbe completare la ricostruzione dell’identità cittadina».
Con rigoroso e al tempo stesso pacato tenore scientifico ha esposto i risultati delle ricerche condotte in più parti del sottosuolo cittadino. Scopo dell’indagine riscoprire presenze sotterranee che potessero far ricostruire quel fitto reticolo di percorsi sotterranei, scavati nel materiale piroclastico eruttato dal Vesuvio accumulatosi e sedimentatosi nel tempo.
I sotterranei di strade, palazzi e chiese, per lo più oggi invasi da materiali di risulta, nel corso dei secoli hanno avuto una molteplice funzione: passaggio da un palazzo e quelli contigui, via di fuga dai palazzi o dalle chiese aperti verso il mare o verso la zona alta del territorio a seconda della direzione da cui si presentava l’imminente pericolo. Oppure deposito per la conservazione di masserizie; cunicoli e camminamenti per raggiungere i punti di incontro concordati per tenere riunioni segrete o, finanche appuntamenti amorosi.