Corpus sanus: Il cancro oltre la medicina accademica

di Bruno Provitera

Con questo scritto sulle medicine integrate e il loro razionale impiego, il nostro  desiderio è quello di incoraggiare da una parte i medici e i ricercatori impegnati nello studio del cancro, ai vari livelli della ricerca: biochimica, genetica, chirurgica e clinica, a non perdersi e anzi superare i pregiudizi che si sono registrati in questi ultimi decenni, affinché si possa auspicare per il futuro una unità di azione sanitaria che punti all’adozione di un protocollo terapeutico integrato per sconfiggere il cancro.

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Dall’altra parte ci sono i malati, ai quali diciamo che la lotta si vince con la voglia di vivere che deve palesarsi in loro. Quindi sperare, resistere e lottare sono le armi migliori, per vincere tutte le malattie, compreso il cancro.

Le persone che si ritrovano a ricevere la diagnosi di un tumore maligno scoprono in pochi secondi la precarietà dell’esistenza: tutti sono ormai consapevoli che in buona percentuale questa diagnosi significa morte di lì a pochi anni. I malati si ritrovano in una situazione disperata e i medici espongono come possibili soluzioni terapie come la chemioterapia e la radioterapia escludendo qualsiasi altro tipo di trattamento definito alternativo.

In questa condizione così precaria, acquisito il consenso informato, il malato nella maggioranza dei casi accetta le cure proposte e inizia il suo calvario. In altri casi, invece, vuole saperne di più, vuole scoprire se esistono cure alternative, se si può guarire! Molto spesso guidato dalla disperazione, a causa della disinformazione dilagante, approda, suo malgrado, a cure alternative completamente inutili e dannose che lo avvicineranno sempre più alla morte.

Parlando con diversi esperti nel campo possiamo scoprire che la confusione fa da padrona: se parliamo con un oncologo ci esporrà in modo chiaro perché la chemio è la scelta migliore, evidenziandone i pregi, snocciolando statistiche positive e spiegando nel dettaglio perché le altre cure sono completamente inutili.

Se invece parliamo con un medico che professa una determinata cura alternativa ci esporrà tutto il contrario di tutto, con il rischio che professando e diffondendo una qualsiasi cura alternativa per il cancro è di norma radiato dall’ordine dei medici.

Attenzione dunque. Esistono di certo i ciarlatani, ma non tutte le cure alternative sono professate da imbroglioni: molte di esse portano a risultati, ma ad onore del vero nessuna è perfetta per qualsiasi persona.

Crediamo fermamente che per ogni cura alternativa seria esiste una percentuale di rischio come esiste per la chemioterapia. Percentuale che si potrebbe di certo abbassare potendo utilizzare gli strumenti della ricerca ufficiale: ciò  renderebbe tutto più chiaro e trasparente in modo da consentire al malato di scegliere la cura più adatta per lui.

Non esiste una cura completamente efficace e sicura per il cancro: coloro che dicono il contrario, difendendo una qualche cura alternativa miracolosa mentono. Tuttavia esistono numerose cure che se applicate alle persone giuste possono dare grandi risultati.

Il problema più grande del settore oncologico resta la disinformazione: le persone non conoscono le alternative, per tutti è difficile capire quali possano essere valide e quali invece siano delle vere ciarlatanerie. Quindi un altro obiettivo di questa rubrica è quello di colmare questa lacuna.

Intanto i dati statistici sull’incidenza dei tumori in Italia non sono rassicuranti perché sono tante le persone che si ammalano ogni ora e tante quelle che muoiono ogni ora. Questi sono i dati:

  •              PERSONA SU 220 SI AMMALA OGNI ANNO
  • 270.000    SONO I CASI SCOPERTI OGNI ANNO
  • 160.000    SONO I DECESSI ALL’ANNO
  • 53%          IL TASSO DI GUARIGIONE GLOBALE
  • 47%          LA SOPRAVVIVENZA A 5 ANNI DALLA  DIAGNOSI

Ogni giorno solo in Italia vengono diagnosticati più di 700 casi di cancro, un dato davvero allarmante.

Qualche anno fa dagli U.S.A. venne la proposta di considerare il cancro non come una malattia mortale ma come una malattia cronica. Questa affermazione potrebbe rappresentare una visione condivisa dell’approccio alla malattia e una tappa importante nel cammino verso la vittoria finale, secondo Larry Norton che dirige il Memorial Sloan Kettering Center di New York .

Come tutti i malati cronici anche quello neoplastico fa regolarmente controlli clinici e diagnostici per il monitoraggio della propria malattia, segue una dieta alimentare adeguata e salutista  e deve essere aiutato ad eseguire tecniche di controllo dello stress, preesistente e/o indotto dalla malattia.

Visti i dati statistici poco confortanti, con fiducia e fede deponiamo le nostre aspettative nella coscienze dei singoli ricercatori e nel rispetto della bioetica della ricerca scientifica mondiale affinché in tempi brevi rivoluzioni l’attuale approccio terapeutico a questa malattia fatto esclusivamente oltre l’atto chirurgico quando indicato da chemio e radioterapia.

La storia ricorda alcune date significative sui tumori: nel 1700 vengono ritrovate le prime descrizioni di essi sui papiri egizi. I tumori superficiali vengono operati, quelli profondo vengono trattati con l’orzo. Nel Medioevo il cancro veniva considerato come il prodotto di un eccesso di bile nera (uno dei quattro umori di cui era composto l’organismo descritti da Ippocrate nella medicina antica). Poi con l’avvento del microscopio si scopre la natura del cancro si asportano i linfonodi e le mammelle malate.

Nel 1900 si introduce la radioterapia nella cura del cancro e si scopre che il cancro è causato dall’alterazione del DNA della cellula e quindi si giunge al boom dei chemioterapici.

Nel 2000 si conosce il genoma umano, si sviluppano i primi farmaci  biogenetici e si arriva agli albori di una nuova era di ricerche che fanno ben sperare.

Intanto in Europa e in Italia con una legge dello Stato si ha la ufficializzazione delle discipline mediche integrate che impone agli esperti di dare un contributo scientifico alla ricerca secondo le singole esperienze maturate in tanti anni di prassi medica.

In qualità di esperto in omeopatia, omotossicologia e medicine integrate metto a disposizione della classe medica il mio misero contributo scientifico frutto della esperienza medica trentennale svolto nell’ambito delle patologie cronico degenerative e neoplastiche. Ai pazienti va il mio più sentito affetto e considerazione di solidarietà umana.

Intendiamo precisare che la genesi e la prevenzione del cancro sono trattate in questa rubrica in modo critico e pragmatico, secondo un approccio non accademico ritenendo che l’eziologia del cancro risieda esclusivamente in un carente approvvigionamento di ossigeno da parte delle cellule interessate dipendente, come vedremo, da molte concause che esercitano i loro effetti tossici inesorabilmente sulla biologia cellulare.

Condividiamo l’affermazione di uno scrittore e pensatore del ‘700, George Cristoph Lichtenberg, che dice: «Occorre fare qualcosa di nuovo per vedere qualcosa di nuovo». E aggiungiamo: «Il potere di cambiare le cose è sempre e comunque nelle nostre mani».

lottacancro

La rubrica Corpus sanus è curata dal dottor Bruno Provitera – Endocrinologo chirurgo – Patologo Clinico – Esperto in medicine Integrate