Da quel diario segreto. L’amore secondo Aldo di Mauro
Potrebbe essere tranquillamente definita come la “Stabile” della bellezza e della bravura quella che da EvaLuna, in piazza Bellini, ha dato vita all’incontro letterario dedicato al libro “Da quel diario segreto” di Aldo di Mauro. Tant’è che formato da tre attrici dall’accattivante classe artistica e teatrale come Federica Aiello, Carmen Femiano e Silvana Vajo ed ancora da due passionali esponenti del mondo culturale napoletano come la scrittrice ed autrice teatrale Rosi Padovani e la giornalista Marina Paudice, il cast messo insieme per l’intrigante evento ha trasformato in un vero e proprio momento dal piglio drammaturgico l’ occasione tutta ispirata alla creatura letteraria dell’illustre scrittore, poeta e filosofo. Offrendo lo spunto per emozionarsi con le parole contenute nel libro, l’improvvisato trio Aiello, Femiano, Vajo, ha offerto magicamente con voce sinuosa, forma ed anima alla protagonista del “diario”. Così come le due relatrici Padovani e Paudice hanno saputo dissertare con piacevole profondità sui contenuti del testo e sullo spirito che ha animato Di Mauro durante la sua scrittura. Curato dal giornalista e scrittore Giuseppe Giorgio, alla presenza, tra gli altri, di un attore come Gigi Savoia e con gli interventi musicali della flautista Sandra Milena Guida, l’incontro dedicato ad Aldo Di Mauro ha saputo così fondere insieme la bellezza di un testo da leggere tutto d’un fiato e la forza di cinque donne unite nel percorrere tra recitazione e discussione i misteriosi, contorti e pur ammalianti sentieri del sentimento. Confermando l’amore come ideale di vita, dimostrando come si può continuare a scrivere di esso per un’intera esistenza, Aldo Di Mauro, con il suo libro “Da quel diario segreto” edito da Graus, sembra mantenersi sulla soglia di quel mistero edipico che segna in disuguali misure tutti gli scrittori romantici. Grazie al suo scritto, dove l’io narrante si traveste da donna, Di Mauro, dissertando su di un amore parlato e vissuto attraverso le pagine di un diario, sembra modulare lievemente, con occhio languido e distaccata malinconia, i toni di una vita capace di colorarsi di languori sentimentali e scandire il tempo di rapporti ora teneramente bisbigliati ora voluttuosamente palesati. Dipanandosi nell’arco temporale di tre settimane e mezzo, sullo scenario animato dalle musiche di Chopin, dai cioccolatini, dagli orologi alle pareti dai sadici tic tac, da mani caldi, da pianti notturni e da versi trasudanti di passione, “Da quel diario segreto”, rappresenta una sorta di breviario dell’amore dove sia pure “la gioia ed il dolore hanno in comune il pianto” a vincere risultano essere comunque le scelte del proprio cuore. E così, dopo aver ulteriormente manifestato come le donne incidono nella sua vita e nella sua immaginazione di uomo e scrittore, Di Mauro anche con questa sua ennesima fatica letteraria, tende a lasciare agire l’immaginazione stessa nei confini di una sognante purezza. Evitando di finire tra quella schiera di scrittori che secondo Freud tradussero i sintomi dell’amore in nevrosi, per Di Mauro lo stesso, ancor di più se vissuto e visto dagli occhi di una donna, rimane soprattutto sinonimo di emozione. Un’emozione, come recita il sottotitolo del libro che “avvolge, coinvolge e sconvolge” ancora una volta descritta dall’autore centellinando alla perfezione sospiri ed aggettivi.
giugiò