Dalla tradizione di famiglia all’innovazione nel segno di una farina sinonimo di cultura. Parla Emiliano Polselli artefice del primo “Festival- Premio Internazionale della Pizza tra Musica e Arte”

Custode ed emblema di una lunga tradizione di famiglia nata ad Arce, in provincia di Frosinone, nella prima metà del Novecento, Emiliano Polselli oggi, in Italia, e’ uno dei massimi rappresentanti ed artefici del settore molitorio di qualità e della produzione di farine per pane, dolci e pizza. Ed e’ appunto partendo dal valore dell’eredita’ ricevuta e dalla consapevolezza di un’esperienza imprenditoriale frutto di tre generazioni, che il noto personaggio legato al mondo del grano, ribadisce gli intenti di un’azienda capace di seguire un modello che da antico diventa sinonimo di innovazione. “Partendo dalla volonta’ di affermare l’impegno della famiglia teso a rispettare i temi fondanti della qualità, della trasparenza e dell’affidabilità – ha precisato Emiliano Polselli- mi piace ricordare che la nostra azienda e’ presente nel napoletano dalla fine degli anni Sessanta. Abbiamo da subito considerato il mercato partenopeo come uno dei piu’ importanti e non abbiamo impiegato molto a distinguerci con la nostra farina doppio zero rossa grazie alle sue doti apprezzate dai panificatori. Parlando della pizza, invece, devo dire che fino agli Anni 80/90 abbiamo condiviso il monopolio con un’altra azienda che non esiste piu’. Pur tuttavia, ci siamo lasciati distrarre da altri business e gli stessi, non ci hanno concesso di avvertire in tempi veloci la necessita’ per la pizzeria di un prodotto brandizzato in grado di esaltare, anche con la grafica, il culto per la celebre specialita’. Ecco perche’ pur essendo distanti da Napoli soltanto 100 kilometri, non avendo compreso in tempo questa esigenza, abbiamo concesso ad altre realta’ di inseririsi e di sottrarci, in parte, un mercato storicamente nostro. Ad ogni modo, anche se con un poco di ritardo, da qualche tempo stiamo cercando di consolidare con delle iniziative la nostra vicinanza fisica con la patria della pizza al forno evitando nuovamente di perdere posizioni. Tra le attivita’ tese a ribadire la nostra presenza sul territorio napoletano vi e’, ad esempio, il progetto portato avanti con i pizzaioli storici , i quali, durante una serie di serate, mettendo a disposizione i loro antichi locali ed il loro estro, nello gemellarsi con altri pizzazioli provenienti dall’estero, stanno ben esaltando la farina Polselli. Grazie agli incontri con maestri pizzaioli ed eredi storici del calibro di Salvatore Di Matteo, Enrico Maria e Carlo Alberto Lombardi, Gennaro Luciano fino a giungere ad una serata finale nella blasonata pizzeria Gorizia di Salvatore Grasso, ad essere poste in vetrina, tra storia ed innovazione, sono e saranno tutte le farine di casa Polselli. Un percorso, quello in pieno svolgimento a Napoli, con l’obiettivo di raccontare nel giusto modo la storia di chi e‘ stato protagonista e di dimostrare le peculiarita’ di un’azienda dal forte ed antico carattere. La stessa azienda, che nel ripartire ad armi pari e ponendo come punto fermo la sua farina doppio zero rosso, si inoltra nei sentieri dell’innovazione anche con le altre tipologie di farina come quella di Farro e di Canapa. La nostra aspirazione, e’ quella di rendere consapevole il consumatore con la speranza di ritornare protagonisti sempre nel segno di una ricerca costante ed attenta”.
Un’iniziativa quella dei gemellaggi tra i pizzaioli napoletani ed esteri capace di porre in risalto la qualita’ e le caratteristiche di una farina, che sia pure in sordina, e’ stata da sempre amata dai napoletani?
“Noi, non ci siamo mai fermati ed anche questa iniziativa divisa tra la tradizione e la modernita’ ha visto in primo piano dei prodotti capaci di rappresentare una base fondante tra i pizzaioli napoletani. Abbiamo gli strumenti adatti per imporci sul mercato e le carte in regola affinche’ tutti gli operatori ci considerino nuovamente protagonisti di un compartimento gastronomico che abbiamo da sempre profondamente apprezzato ed amato”.
Tra i progetti della sua Azienda produttrice di farina, una grande manifestazione a Frosinone come il primo “Festival Polselli Premio Internazionale della Pizza tra Musica e Arte”
“In programma nella villa comunale di Frosinone dal 13 al 15 giugno 2015 – ribadisce Polselli- il festival da noi organizzato nonostante avra’ il compito di fare informazione sul mondo della farina e della pizza, vedra’ la presenza del nostro marchio in maniera decisamente discreta. Ci sara’ uno stand informativo sui nostri prodotti, ma cio’ nonostante, cercheremo unicamente di esaltare al massimo una pizza capace di fare cultura. Per tutti, una manifestazione dove si incontreranno esperienze tra loro uniche ed eterogenee, dove ad essere protagonisti saranno i prodotti agroalimentari dei territori e dove l’arte del gusto si unira’ a quella del piacere. Una manifestazione che coinvolgera’ operatori del settore, pizzaioli, chef e amanti del buon gusto. Tre giorni all’insegna del saper fare, attraverso degustazioni, lezioni e dimostrazioni di grandi pizzaioli che culmineranno con un premio dedicato a chi meglio riuscira’ a fondere la tradizione con le nuove tendenze alimentari. Animata dall’intervento di tanti popolari artisti che si esibiranno dal vivo, la tre giorni di Frosinone, vedra’ come protogoniste le varie pizze tra cui oltre alla regina napoletana, quella romana, quella in teglia, quella fritta, fino quella realizzata con impasti alternativi. Tra i partecipanti, vi saranno dei professionisti che spiegheranno ai presenti la differenza tra una pizza e l’altra, le tecniche ed i segreti ed ancora, delle realta’ come l’Associazione Terronian ed Eccellenze del Sud con la co-presidente Sarah Ancarola che ribadiranno sul campo, cosi’ come avvenuto nel nostro stand ad Expo 2015, l’importanza di
conoscere e rivalutare i veri valori storici, organolettici e gastronomici dei prodotti insieme a quelli di una reata’ come la pizza. Sottolineando nuovamente la scelta della nostra azienda di apparire durante il festival in modo volutamente soft, sara’ fondamentale dare la giusta precedenza ad un’informazione corretta cosi’ come sara’ vitale allontanare il rischio di assumere atteggiamenti tipici dei venditori di pentole. Tre giorni di cultura quindi fino a giungere alla chiusura con un convegno intitolato ‘La pizza quale futuro?’ per fare il punto sugli scenari futuri dello storico prodotto. Tra i partecipanti l’Associazione Verace Pizza Napoletana, la Confraternita della Pizza, l’Associazione Pizzaioli Professionisti, la Confartigianato, il brand Eccellenze del Sud ed ancora, con i loro interventi, il maestro pizzaiolo napoletano Salvatore Di Matteo ed il suo collega romano Maurizio Capodicasa”.
Giuseppe Giorgio