Itinerari vesuviani tra natura e architettura
di Viviana Attanasio
PORTICI (NAPOLI) – Al via domenica 8 maggio il programma di visite guidate Itinerari Vesuviani, organizzato in collaborazione tra la Fondazione Ente Ville Vesuviane, presieduta dal professore Giuseppe Galasso, e l’Associazione Amici delle Ville e dei Siti Vesuviani, guidata dall’architetto Celeste Fidora.
Una collaborazione che nasce nel 1988, frutto di sinergia e simultaneo impegno nella diffusione della storia e del prestigio del patrimonio vesuviano.
In occasione dei trecento anni dalla nascita di Carlo di Borbone, il programma, giunto quest’anno alla XXVII edizione, si svolgerà nel corso delle quattro domeniche di maggio, ripercorrendo la strada che il Sovrano illuminato percorse a sua volta quando nel 1734, fu proclamato re di Napoli ricevendo la bolla d’investitura con il nome di Carlo VII.
Cultura e suggestioni accompagneranno i partecipanti attraverso un itinerario tra Napoli e il Vesuvio, verso i luoghi architettonici che il sovrano Carlo, insieme alla sua consorte Maria Amalia di Sassonia, edificò o fece adibire a Residenze reali durante gli anni del suo Regno.
La visita di domenica 8 maggio sarà alla Villa Reale di Portici, costruita per volere del re tra il 1736 e il 1738, tra i più splendidi esempi di dimora borbonica in Europa .
La visita, che si snoderà tra gli appartamenti e il parco, sarà illustrata dall’architetto Sergio Attanasio, coadiuvato dal contributo dei funzionari del centro MUSA.
L’itinerario proseguirà poi nelle domeniche successive: il 15 maggio, con il Parco sul mare della Villa Favorita a Ercolano, continuando domenica 22, attraverso il Palazzo Reale di Napoli, per concludersi domenica 29, con la visita al parco della Reggia di Capodimonte.
Le visite guidate sono a numero chiuso e gratuite, aperte a tutti con prenotazione obbligatoria, telefonando al numero 0817322134 dal lunedì al venerdì precedente la visita dalle ore 10 alle 13.
Gli appuntamenti sono fissati alle ore 10.15 all’indirizzo del sito da visitare.
Un viaggio ricco ed emozionante tra le delizie borboniche del Settecento che riempie lo sguardo, stimola i sensi e, last but not least, mette in pace col mondo.