La cucina di donna Caterina: la pasta alla puttanesca

di Caterina Mazzola

Il peperoncino piccante è arrivato in Europa nel 1493 con il secondo viaggio di Cristoforo Colombo che lo trovò presumibilmente in un isola dei Caraibi.

Viene coltivato in tutte le zone più calde del mondo. In Italia ci sono ottime piantagioni in Calabria,  Sicilia, Campania e in Basilicata.

Il peperoncino ha delle forti proprietà vaso dilatatorie grazie alla lecitina, un acido grasso insaturo contenuto nei semini che rafforza le coronarie e regala una buona elasticità alle arterie.

Il peperone appartiene alla famiglia delle solanacee come pomodoro, patata e melanzana.

Al genere capsicum appartengono molte specie sia dolci che piccanti. La piccantezza del peperone è la sua peculiarità e dipende dalla presenza nel frutto di una sostanza alcaloide chiamata capsaicina che ne  determina il grado in quanto va a stimolare i termo recettori presenti nella bocca. La maggiore concentrazione di capsaicina non è nei semi ma nella placenta, la parte bianca cui sono attaccati.

I peperoncini si differenziano per la diversa presenza di capsaicina che è misurata empiricamente secondo la scala di Scoville, che va da 0 a 10 gradi. In questo modo si è determinato che il peperone dolce ha zero unità Scoville, mentre l’Habanero, uno dei più piccanti al mondo, ne ha 600mila. Il record spetta al Bhut Jolokia un peperoncino indiano che ne conta ben 1.000.000!

Sopra le 250 mila SU, la sensazione di bruciore lascia il posto alla sensazione di dolore. Per redimere la sensazione dolorosa il rimedio è di bere latte o mangiare yogurt, o anche formaggi morbidi, in quanto la caseina presente nel latte e nei suoi derivati ha la capacità di agglutinare la capsaicina rimuovendola.

In Calabria mangiare piccante significa essere forte. C’era, fra i contadini ,un vero e proprio rito di iniziazione, al quale  si poteva essere ammessi solo dopo i quattordici anni … Quando ormai si era uomini sul serio! A questa tradizione si ispira il “Campionato italiano mangiatori di peperoncino”: uomini e donne vi partecipano insieme con le stesse regole. Ogni gara è di trenta minuti: i partecipanti seduti ad un tavolo mangiano peperoncino crudo e tagliuzzato, servito in “portate” di 50 g con la possibilità di abbinare solo pane ed olio. Divieto assoluto, pena la squalifica, di allontanarsi dai propri posti durante la singolar tenzone.

Con il peperoncino ovviamente non si deve esagerare: non ci sono molte controindicazioni ma in dosi elevate può provocare l’iperacidità dello stomaco e il minore assorbimento dei farmaci contro l’ipertensione.

Il peperoncino contiene moltissime sostanze nutritive: è ricco di vitamine, in primis la vitamina C ma anche le vitamine A, B2, E, PP, K2, rame, potassio, acidi grassi, lecitina, pectina e altri sali minerali. Stimola la vasodilatazione periferica, aumenta l’afflusso di sangue agli organi genitali e aumenta la potenza sessuale. Contribuisce quindi ad alzare la temperatura corporea e questo oltre ad “infuocarci” ci fa anche bruciare più calorie e quindi dimagrire.

Il peperoncino agisce anche sull’ossigenazione delle cellule, è ricchissimo di antiossidanti e previene la formazione dei radicali liberi.

La mia cara zietta Antonietta ne va pazza: lo mette su moltissime pietanze, Forse è proprio questo il segreto che alla sua età la mantiene così giovanile!

E  adesso la ricetta:  spaghetti alla puttanesca.

Ingredienti: olive  nere denocciolate 100 g, capperi sotto sale, pomodori maturi e sodi 500 g, 1-2 spicchi d’aglio, prezzemolo tritato, olio extravergine di oliva 5 cucchiai, sale q.b., peperoncino fresco a piacere Acciughe sotto sale.Lavate i pomodori , Togliete i semi all’interno e tagliateli poi a piccoli cubetti e tenete da parte i pomodori così tagliati. Dissalate sotto l’acqua corrente le acciughe e i capperi, poi asciugateli bene; tritate grossolanamente le acciughe e tritate l’aglio e tagliate a rondelle il peperoncino fresco privato dei semi.

Preparazione: tritate i capperi e tagliate le olive nere a rondelle. Quindi in una padella capiente mettete a scaldare l’olio, aggiungete l’aglio tritato. Lasciate rosolare per un minuto e aggiungete le acciughe tritate e il peperoncino. Lasciate insaporire e quando le acciughe cominciano a sciogliersi unite anche le olive nere tagliate e i capperi. Lasciate cuocere per un paio di minuti e versate in padella anche i pomodori tagliati e unite metà dose di prezzemolo tritato. Lasciate cuocere per 10-15 minuti a fuoco dolce e nel frattempo lessate la pasta in abbondante acqua salata. Una volta cotta scolatela al dente e versatela in padella insieme al sugo. Fate saltare per qualche minuto e aggiungete il restante prezzemolo tritato. Gli spaghetti alla puttanesca sono pronti per essere serviti!

Per oggi è tutto e alla prossima. Saluti da zietta!