La cucina di donna Caterina: sbriciolata di cocco e marmellata

di CATERINA MAZZOLA

La palma da cocco è fra le dieci piante più importanti del nostro pianeta. Nelle zone tropicali, milioni di persone attingono alle noci di cocco come principali fonti di grassi e proteine. La pianta intera è essenziale in ogni sua forma ed costituisce base di vita di intere popolazioni.

palma da cocco

Il suo centro genetico d’origine è ancora un mistero irrisolto, sia perché i frutti si disperdono per mezzo delle correnti, sia perché è stata diffusa dai popoli che colonizzarono le isole oceaniche. Gli studiosi hanno avallato diverse teorie: Polinesia, America Centrale, Malaia, Fiji. Probabilmente originaria dell’arcipelago indonesiano, si è poi diffusa in tutta l’area del Pacifico.

La palma da cocco ha numerose varietà che si differenziano per il colore, la grandezza e la forma del frutto. Gli europei (portoghesi e spagnoli) scoprirono il cocco esplorando le coste occidentali dell’America centro-meridionale, e dal 1525 cominciarono a coltivarlo diffondendolo anche sulle coste orientali.

Il nome scientifico di noce di cocco è Cocos nucifera. Si tratta di una pianta che può vivere parecchi anni, anche più di 100, e che può superare i 35 metri di altezza. Le sue foglie sono molto lunghe, misurano normalmente dai 4 ai 6 metri. I primi esploratori spagnoli la chiamarono Coco, che significa “faccia di scimmia”, perché le tre tacche (occhi) sul dado peloso la ricordano.

cocco

La palma da cocco è una delle più importanti piante per il genere umano. Credenze popolari dicono che per far sì che un matrimonio riuesca occorre agitare una noce di cocco attorno alla testa dello sposo. Dopo aver rotto la noce, i suoi pezzi vengono lanciati in tutte le direzioni affinché gli spiriti maligni non possano esercitare la loro malignità sullo sposo. Regalare una noce di cocco nel corso di una cerimonia nuziale è tutt’ora considerato di buon auspicio.

In Nepal il cocco è il simbolo della fertilità. I suoi frutti venivano immersi in una brocca piena d’acqua per invocare il favore degli dei.

La noce di cocco è composta per il 47 % circa da acqua, dall’1 % da ceneri, dal 9,4% da fibre, dal 14 % da carboidrati, dal 6,2 % da zuccheri e dal 33,3 % da grassi. Contiene vitamina B1, B2, B3, B5, B6, la  C, E, K e J. Inoltre, essendo la noce di cocco ricca di potassio, rappresenta un ottimo alimento ricostituente per reintegrare i sali minerali.

La buona presenza di vitamina B e C la rende utile nel trattamento di alcuni disturbi quali possono essere la debolezza in generale, problemi di nervosismo e disturbi all’apparato urinario.

Secondo alcuni studi la noce di cocco aiuterebbe ad eliminare l’aria ed il gas in eccesso nello stomaco e nell’intestino, avrebbe anche proprietà utili per eliminare le tossine presenti nell’apparato digerente.

Il cocco ha un buon contenuto di acidi grassi che sono essenziali per la salute del cuore in quanto contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo LDL offrendo protezione contro le malattie cardiache.

L’acqua contenuta in esso è anche un alimento caratterizzato da molte proprietà benefiche: pochi grassi ma molti microelementi che contribuiscono al mantenimento di un organismo sano. La sua assunzione rafforza sistema immunitario, ha effetti positivi sul sistema nervoso, aiuta la digestione, ed ha proprietà rigenerative a livello cellulare.

Ed ora la ricetta: sbriciolata di cocco e marmellata.

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Ingredienti:  100 g di  zucchero, 120 g di farina di cocco, 3 uova, 1 bustina di vanillina, 350g di marmellata.

Preparazione: Mettete lo zucchero, la farina di cocco, la vanillina e un uovo in una ciotola e mescolate. Man mano, aggiungete il secondo uovo e, solo se serve, poi anche il terzo. Il numero delle uova dipende dalla grandezza del tuorlo e da quanto è “secca” la farina di cocco.

Lavorate a lungo facendo amalgamare bene il composto. Versate metà composto in uno stampo foderato di carta forno e ricoprite con la marmellata Ricoprite con l’impasto rimanente e compattate un po’ la superficie.
Infornate il dolce e cuocete per 30 minuti a 180°.

Una volta cotto fatelo raffreddare e servite a fettine con un ricciolo di panna e il gioco è fatto!

Per oggi è tutto e alla prossima. Saluti da zietta!