La strage degli Ulivi

di Antonietta Montagano

I giudici hanno stabilito la legittimità della decisione con cui la Commissione  ha disposto l’estirpazione non solo delle piante infettate dal batterio Xylella fastidiosa ma anche di quelle in salute: verranno eradicate anche quelle nel raggio di 100 metri dagli ulivi già colpiti.

Sì all’obbligo di abbattere le piante potenzialmente infette dal batterio : lo ha stabilito la Corte Ue, secondo cui Bruxelles «… può obbligare gli stati membri a rimuovere tutte le piante potenzialmente infettate incluse quelle non presentanti sintomi d’infezione, qualora esse si trovino in prossimità delle piante già infettate. [Questa misura infatti] è proporzionata all’obiettivo di protezione fitosanitaria, giustificata dal principio di precauzione», in base alle prove scientifiche in possesso della Commissione.

In altre parole, la Corte di giustizia ritiene che seppure non sia stato scientificamente dimostrato «… un sicuro nesso causale tra il batterio e il disseccamento rapido [quando risulta che] esiste una correlazione significativa tra tale batterio e la patologia di cui soffrono gli ulivi». Il principio di precauzione può dunque giustificare l’adozione di misure di protezione, come la rimozione delle piante infette e di quelle sane nel raggio di 100 metri.

Perché si devono abbattere anche le piante che sono nel raggio di 100 metri anche senon presentano alcun sintomo?

La cicalina o Xylella fastidiosa, è un insetto che vola proprioin un raggio di un centinaio di metri diffondendo il batterio: le piante che ne vengono colpite non evidenziano immediatamente i sintomi. Secondo la corte della Ue la misura di estendere l’abbattimento a quelle vicine diventa dunque appropriata e necessaria.

Misure drastiche che rischiano di produrre  conseguenze devastanti per gli uliveti e tutta l’economia del Salento: si stima che il 10% degli ulivi locali dovrebbe essere sradicato.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha approntato una task force, convocata per martedì 14 giugno per discutere degli effetti della sentenza  della Corte di Giustizia Europea.

Dopo la riunione di martedì prossimo Emiliano intende incontrare la Procura di Lecce e il Ministero dell’Agricoltura. «Sulla base della posizione italiana che scaturirà da tali incontri – ha sottolineato il GovernatoreEmiliano – richiederò un incontro con le massime Autorità dell’Unione Europea.  La Regione Puglia vuole definire un percorso di lunga prospettiva che tenga conto delle misure compensative e degli indennizzi. Faremo di tutto per proteggere il patrimonio paesaggistico della nostra Regione e per questo seguiremo ed sosterremo la ricerca scientifica e in particolare i protocolli sperimentali più promettenti».

Intanto la Procura di Lecce sta valutando se continuare a mantenere ancora in vigore il sequestro disposto a dicembre, salvando di fatto 3mila ulivi che erano stati condannati a morte dal piano del Commissario straordinari Luigi Silletti,  oppure se revocarlo.

Il Governatore Emiliano dovrà prendere una decisione: costituire il  nuovo piano anti Xylella  sulla base della decisine dell’UE oppure sfidarla, costringendo di fatto l’Italia  ad andare incontro alla procedura d’infrazione comunitaria, il cui procedimento è già in corso.

Intanto la ricerca universitaria pugliese, finanziata  con circa 500mila euro dalla Regione Puglia, prevede l’utilizzo di anovettori pieni di prodotti tradizionalmente usati nell’agricoltura biologica, come ioni rame, ioni zinco, solfato di rame, capaci  una volta  inoculati negli ulivi infetti ,di raggiungere velocemente e colpire selettivamente la Xylella fastidiosa laddove si annida: negli xilemi, i vasi linfatici dalle dimensioni di circa 20 micrometri. Questo metodo sperimentato su piccole piante in laboratorio avrebbe dato risultati confortanti.

Ancora gli studi condotti dai ricercatori dell’Università degli Studi di Foggia,  guidati dai professori Antonia Carlucci e Francesco Lops del Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente, hanno avviato una sperimentazione su 120 alberi infetti dal batterio killer, con risultati positivi: rinascita e fioritura della pianta, per tutti  gli alberi trattati.

Metaforicamente parlando si potrebbe dire che la  grossa e grassa cicala … l’UE … se la canta e se la balla! Non si “frinisce” mai di stupire!…

formicaecicala