La terapia infiltrativa nelle patologie ortopediche

di Antonio Vitale

In ortopedia il trattamento infiltrativo locale trova indicazione nei processi infiammatori acuti (con dolore e limitazione funzionale) in alternativa al trattamento farmacologico e/o fisioterapico tradizionale, o in patologie degenerative delle articolazioni  con agenti condroprotettori, farmaci ed integratori capaci di contrastare i processi artrosici degenerativi.

Le infiltrazioni consistono  nella iniezione di sostanze medicamentose nelle articolazioni o nei tessuti periarticolari.

Le più frequenti patologie d’utilizzo sono :

  • Artrosi;
  • artriti (non infettive);
  • tendiniti, peritendiniti e tenosinoviti;
  • borsiti;
  • fasciti;
  • fibrositi-fibromialgie;
  • sindromi radicolari.
Infiltrazioni paravertebrali
Infiltrazioni paravertebrali

Le controindicazioni alla terapia infiltrativa sono:  infezione articolare o peri-articolare (controindicazione assoluta); emartro, ovvero versamento di sangue e accumulo in una cavità articolare;  eritema o chiazze psoriasiche nella zona da infiltrare.

Le sostanze medicamentose principalmente utilizzate per le infiltrazioni sono cortisonici, acido ialuronico, farmaci omotossicologici e omeopatici, ozono, cellule staminali, ma vengono usati anche altri farmaci.

Una delle prime sostanze usate per le infiltrazioni fu  il cortisone  ma col passare del tempo si è visto  che esso creava in articolazione  problemi di precipitati (cristalli), per tale motivo ne è stato ridotto l’uso all’interno delle articolazioni. Attualmente il cortisone viene utilizzato per le infiltrazioni periarticolari in associazione ad anestetico locale.

Naturalmente a metodica dell’infiltrazione richiede da parte del medico che la effettua la perfetta conoscenza dell’anatomia articolare, il corretto posizionamento, la totale tranquillità e la completa informazione del paziente.