Miles Gloriosus- l’espugnator di torri e di citta’, con Rosario Giglio parte la stagione in abbonamento del Teatro Bolivar

MILES GLORIOSUS ROSARIO GIGLIO INAUGURA LA STAGIONE IN ABBONAMENTO DEL BOLIVAR LOCANDINAParte venerdì 24 ottobre alle ore 21.00, la nuova stagione in abbonamento del Teatro Bolivar di via Bartolomeo Caracciolo a Materdei. Per tutti, grazie alla direzione artistica di Sasà Palumbo ed alla tenacia del patron Toni De Luca, una nuova avventura teatrale ricca di spettacoli ed artisti di sicuro interesse che quest’anno offre come inizio la Compagnia Stabile del Teatro Bolivar e l’attore e regista Rosario Giglio alle prese con l’adattamento di Francesco Cossu di un’opera di Maccio Plauto intitolato “Miles Gloriosus- l’espugnator di torri e di città”. Ed è cosi che con la trascinante visione plautina di un artista come Giglio, da più parti acclamato per la sua vocazione di portare in scena i grandi autori, al Bolivar fino a sabato 25 sarà di scena un lavoro capace di mettere daccordo, anche al di la dell’età, i gusti dei più svariati tipi di spettatori. Con un collaudato gruppo di attori formato da Tiziana Carotenuto, Gingy Comune, Francesco Cossu, Luca Gallone, Rosario Giglio, Loretta Palo, Sasà Palumbo e Raffaele Wirz il “Miles Gloriosus” firmato Giglio si annuncia così ricco di interesse e di buone premesse per un teatro capace al tempo stesso di divertire e fare cultura. “Pirgopolinice, guerriero millantatore di gesta eroiche da lui mai compiute, s’invaghisce della sua schiava Filocomasio, nata libera, e da sempre innamorata del nobile Pleusiche, il quale per continuare a stare vicino alla sua amata si trasferisce a vivere ospite del buon vecchio Periplectomeno, proprio a fianco della casa di Pirgopolinice. Solo l’aiuto e l’intervento di Palestrione, servo astuto e scaltro, consentirà ai due giovani di coronare il loro sogno d’amore e di dare una sonora lezione al vanaglorioso e spaccone Pirgopolinice. La rielaborazione del testo ROSARIO GIGLIO MILES GLORIOSUS BOLIVAR FOTO DUEPlautino vuole che la storia si sviluppi in una piazza della città di Napoli, tratteggiata da pochi ed essenziali elementi scenici, che vede i personaggi, vestiti con costumi del seicento, parlare in lingua napoletana. Il tutto è accompagnato da note musicali tratte dall’opera ottocentesca “ La traviata “ di G. Verdi, che ben si adatta a rimarcare l’alternarsi delle scene, gli intrighi, gli artifici ed i raggiri operati ai danni del soldato sbruffone. L’assenza di stonature nell’assemblaggio di musiche dell’ottocento, lingua dialettale, nomi classici latini, ambientazione seicentesca, dimostra tutta la forza del testo plautino che nella sua classicità è eterno, perché vitale ed attuale in tutte quelle che potrebbero essere i suoi adattamenti spazio -temporali”.