‘O sistema: dal Medioevo ai giorni nostri

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NAPOLI – Alla libreria iocisto di via Cimarosa al Vomero martedì 16 febbraio alle 18.30 si presenterà il libro Napoli 1343. Le origini medievali di un sistema criminale, di Amedeo Feniello. Mondadori editore.

Questo libro non ripercorre la nascita della camorra secondo le trame richiamate tradizionalmente dall’etnologia, dalla sociologia o dal folklore. Amedeo Feniello tenta piuttosto di tracciare un itinerario nuovo,attraverso una serie di elementi poco noti ma spesso sorprendenti che ritornano oggi nella terra di Gomorra: la nascita dei clan familiari, il controllo – e la difesa – del singolo quartiere, la cultura del clan, il senso di appartenenza, l’inquadramento dei giovani, la violenza privata, la giustizia delle famiglie contrapposta a quella pubblica.

L’originalissima struttura del romanzo che lega due fatti di sangue lontanissimi nei secoli-1343 e 2005-rende questo incontro un’occasione di dibattito sul presente.

Alla discussione, moderata da Federica Flocco, vicepresidente di iocisto, sarà presente il professor Feniello, il giornalista Arnaldo Capezzuto e lo scrittore Paolo Miggiano che si occupano da anni dell’analisi del fenomeno mafioso e delle attività per contrastarlo.

Il libro. Novembre 1343. Golfo di Napoli, porto di Baia. Notte. Una nave genovese in rada carica di merci. Viene assalita, l’equipaggio catturato, il capitano barbaramente trucidato. Gennaio 2005. Periferia di Napoli, Casavatore, non lontano da Secondigliano. Notte. Tre giovani vengono ammazzati davanti a una scuola. Uccisi nel corso di una raid camorristico.

Cosa può mai legare questi due fatti di cronaca, vicini nello spazio ma lontanissimi nel tempo? Amedeo Feniello risale i secoli alla ricerca di un filo sottile che possa legare i due episodi. E sulle tracce di moventi, mandanti ed esecutori della notte del novembre 1343, ci conduce per mano nelle vicende medievali di Napoli: una città per tanti versi già allora affascinante e inafferrabile, in cui si succedono civiltà e tradizioni diverse, a partire da quella bizantina fino alla dominazione angioina.

Con una realtà sociale peculiare, dove a comandare davvero, più che lo Stato, sono le famiglie e i clan dei cosiddetti seggi o sedili, tanto più forti quanto più debole si dimostra il potere centrale. Pronti a farsi carico dei problemi della cittadinanza. Gelosi della propria autonomia. Capaci di strenue resistenze o di compromessi con le dinastie che si susseguono. Che, ad una ad una passano, mentre loro, i nobiliores locali, restano. Esprimendo la propria supremazia anche attraverso la forza dei simboli, come nella processione del Corpus Domini, scandita da gerarchie, omaggi e riverenze che ricordano episodi dei nostri giorni.

Uno squarcio di Medioevo, dove è già possibile riconoscere molti elementi che caratterizzano la mentalità della malavita organizzata contemporanea: con i suoi clan familiari, impregnati di senso di appartenenza e di una pratica quotidiana della violenza adoperata come unico strumento di risoluzione dei conflitti.

In un clima in cui senso delle gerarchie familiari e controllo totale del territorio marcano l’agire individuale, dove ogni nesso tra il singolo e lo stato viene garantito dai clan. Con un aspetto decisivo: la capacità di queste famiglie di trasformarsi in ceto dirigente e di inserirsi nei gangli delle istituzioni. In un groviglio inestricabile di interessi privati e pratica di governo.

Un appassionante e documentatissimo racconto storico che scorre tra i vicoli di una città che fu una delle grandi capitali dell’Occidente medievale, dalle tante luci e dalle tante ombre. Da cui emerse una «struttura di lungo periodo», fatta di usi, consuetudini e tradizioni che hanno attraversato le epoche.

Irrobustiti non di rado dall’assenza o dall’inefficienza dello stato, e da quella sfiducia dei cittadini che induce spesso a ricorrere, ieri come oggi, a chi gestisce realmente il territorio. Tanto da plasmare un contesto sociale dove prevale l’idea che la res publica non sia di tutti ma solo «cosa nostra».

L’autore. Amedeo Feniello, storico del Medioevo, è stato Directeur d’étudesinvité presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e ha insegnato Storia del Mediterraneo nel Medioevo presso la Northwestern University di Evanston, Chicago. È autore di numerosi saggi storici, tra cui Sotto il segno del leone. Storia dell’Italia musulmana (Laterza, 2011) e Dalle lacrime di Sybille. Storia degli uomini che inventarono la banca (Laterza, 2013). Collabora con «La Lettura», l’inserto culturale del «Corriere della Sera».