Patrizia Gargiulo tra pittura, teatro ed espressionismo astratto inseguendo la luce della liberta’ interiore

PATRIZIA GARGIULO PITTRICEE’ con “Artisti in vetrina”, l’interessante progetto di Gino Ramaglia che l’eclettica pittrice Patrizia Gargiulo (nella foto di Claudia Del Giudice) è tornata nuovamente alla ribalta con una sua mostra.  Da sempre in bilico tra la tavolozza ed il palcoscenico l’incontaminata artista che prossimamente porterà le sue opere anche ad Anacapri, Salerno e Marostica, è nata a Secondigliano e cresciuta a Scampia. Dopo essersi avvicinata alle arti figurative ed aver conseguito grazie ad una borsa di studio un diploma in grafica pubblicitaria,  la poliedrica Gargiulo, viaggiando dapprima tra il figurativo e l’informale lirico, oggi, con la sua nuova produzione sembra avvicinarsi ad un genere concettuale capace, partendo dalle emozioni più nascoste, di fondere il razionale con l’istintivo. Lasciando agire soprattutto le pulsioni interiori tipiche di un’anima libera e seguendo sempre una scia pittorica intrisa di umana filosofia, Patrizia Gargiulo, con i suoi materiali, i suoi  colori e le sue tecniche, prova ad associare, di volta in volta, le sensazioni più intimistiche di una pittura polimaterica priva di preconcetti e freni, con la ricerca di una luce intesa come libertà dello spirito e del corpo. Dopo aver preso parte a tante esposizioni in giro per l’Italia ed avere allestito numerosi personali, maturando nel tempo uno stile tutto suo, la pittrice Gargiulo ha consolidato il suo sapere artistico anche con una lunga esperienza in teatro come scenografa, direttrice di scena ed attrezzista lasciando sempre il suo operoso segno per alcuni dei più grandi artisti della scena italiana tra cui Tato Russo. E così, facendo tesoro dei ricordi e delle esperienze di un’infanzia difficile e di una maturità complessa, colei che sembra dipingere con la mente ed il cuore, oggi grazie alla sua nuova tendenza frutto di una gestualità tipica dell’action painting (pittura d’azione) e dell’espressionismo astratto, intende soprattutto evidenziare una forza  tesa alla misurazione della temperatura del proprio spirito. Nel muto colloquio tra l’uomo e l’opera, dinanzi ai lavori di Patrizia Gargiulo, si può cogliere oltre che l’enfatizzazione dell’atto fisico della pittura stessa e dell’addomesticamento della materia, quel valore emozionale che sembra  essere stato sempre l’ obiettivo primario di una pittrice senza confini.  Ed è proprio dall’alto di una maturità costellata di infinite prove e sperimentazioni interamente dedicate alla pittura ed alla composizione polimaterica, che l’artista Gargiulo, toccando gli osservatori delle sue opere nel profondo del loro subconscio, conferma il desiderio di raggiungere, seguendo la sua limpida strada dell’Io, quella intimistica armonia, capace, in un momento di buio imperante, di condurre direttamente verso la luce e quella tanto desiderata indipendenza dell’anima.

Giuseppe Giorgio

 

di Giuseppe Giorgio
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