Rivive il giardino zoologico

NAPOLI – Lo zoo ha avviato il programma Operazione 2.0, con il fine di svolgere programmi di ricerca scientifica e di conservazione delle specie minacciate di estinzione in modo da poter entrare a far parte dell’EAZA  e renderlo così una struttura all’avanguardia, una delle più grandi d’Europa.

Una trasformazione dello zoo in bioparco, dunque. Fondato nel 1940 ma inaugurato solo nel 1949, è il secondo giardino zoologico italiano, dopo quello di Roma. Nel corso degli anni fu anche stazione sperimentale della Facoltà di Zoologia dell’Università degli Studi di Napoli, e vi furono effettuate ricerche che ebbero grande risonanza nel mondo scientifico.

Lo zoo di Fuorigrotta si estende per circa 80mila m², ed è di proprietà dell’Ente Mostra d’Oltremare. Il contratto con la società che opera sull’area prevede interventi sulle opere strutturali, di messa in sicurezza, del restauro delle strutture presenti.

zoo

Mentre i lavori sono in corso – la consegna è prevista per il 2019 – parte del giardino zoologico è stato riaperto al pubblico insieme al parco giochi. Ripristinata anche la stupenda fontana a cascata. Ancora in fieri il restauro dell’antico ingresso in pietra vesuviana progettato dall’architetto Piccinato. Inoltre sono stati realizzati otto bagni pubblici e smaltito tutto l’amianto.

Nel grande lago degli uccelli acquatici, nel moderno rettilario e nella fattoria didattica gli animali ospiti vivono tranquillamente nell’igiene e nel confort. Ripulito anche il cinodromo, che era diventato una vergognosa discarica.

L'ex cinodromo
L’ex cinodromo

Villa Leonetti

Si lavora ancora invece, anche per la struttura destinata alle giraffe, ed è da definirsi la situazione di Villa Leonetti, edifico ottocentesco originariamente abitato dal fondatore. La destinazione d’uso sarà quella di museo o campus per soggiorni didattici. La pavimentazione in tufo della villa sarà mantenuta su parere della Soprintendenza.

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(Foto e video di Francesco Emilio Biorrelli, per gentile concessione)