La tragedia greca di Terzigno – L’intervista a Carmen Femiano

Vitale, fremente, mobile, contemplativa, ironico, orante, iconoclasta: questa è la III edizione della rassegna Classico Contemporaneo.

Quest’anno, la rassegna si apre alle rappresentazioni non convenzionali: allestimenti insoliti, al di fuori delle tavole del palcoscenico, trasformando gli ambienti del Chiostro di San Domenico Maggiore in strade secentesche, in salotti delle case inglesi, macchine del tempo che trasporteranno gli spettatori da un secolo all’altro.

Nell’ambito della rassegna napoletana venerdì 24 agosto alle 21.30 andrà in scena Semenzella, con Tina Femiano, Carmen Femiano, Simona Pipolo.

Il testo e la regia sono di Sandro Dionisio. Aiuto regia e partitura video Matteo Ciotola. Musiche di Pan, Nando Misuraca e Gaemaria Palumbo.

Arrangiamenti Gaemaria Palumbo, Nando Misuraca. Produzione Altamarea.

Sandro Dionisio, ex frontman del gruppo pop-progressive Panoramics, per il testo di Semenzella si è ispirato a Le Troiane di Euripide, la tragedia del dolore e della sconfitta, della barbarie senza remore. Dionisio ha preso soprattutto spunto da fatti di cronaca realmente accaduti nel 2010: a Terzigno, la popolazione insorse contro la decisione governativa di aprire nel loro territorio la discarica più grande d’Europa: la famigerata cava Sari.

Il personaggio di Semenzella – magistralmente interpretato da Tina Femiano – è una Mamma Vulcanica, una donna semplice divisa tra famiglia e barricate improvvisate ma è anche l’espressione antica di una comunità che rivela solo nel finale la propria natura mitologica. Una performance incisiva supportata dalle corifee Carmen Femiano e Simona Pipolo.

Semenzella, salita per caso su un olivo di quella terra bellissima e devastata, si trova a bruciare la bandiera italiana senza vera convinzione, ma lo choc di quell’atto diventa il pretesto per raccontarsi e mettersi in gioco.
Un testo per voce e coro, dove l’anima arcaica della città si perde nelle strofe delle canzoni popolari trovando in esse una eco se non una risposta.

L’omaggio appassionato di Erri De Luca alla gente di Terzigno introduce una canzone alla Sirena Partenope che trova sempre nuove spoglie per incarnarsi nel ventre vivo della città, affidata alla sensibile interpretazione delle attrici, trova spazio nella suggestione del Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore.

Terronian Magazine ha incontrato Carmen Femiano.

Quali sono i tuoi prossimi programmi?

Per quanto riguarda i progetti teatrali quest’anno continuerò a portare in giro Mi manda ancora Picone e Semenzella. Inoltre terrò concerti di canzoni classiche napoletane. Mi sono dedicata tantissimo all’insegnamento: sono docente di Canto e Lavoro sulla voce alla Loreto Academy di Mercogliano, una importante realtà di formazione per il Sud, che offre anche corsi di recitazione, dizione, danza.

In pentola, poi, con mia madre Tina Femiano e la casa di produzione Altamarea, ci sono progetti futuri.

Qual è il tuo ruolo in Semenzella?

Sono una delle due corifee del coro greco. Simona Pipolo è la voce pietosa, mentre io quella battagliera. Insieme diamo vita ad una rappresentazione che si rapporta all’azione e al comportamento dell’hypocrités, ovvero la protagonista Tina Femiano, attraverso atteggiamenti, punti di vista, emozioni. In questo spettacolo canto anche due pezzi contemporanei riarrangiati in un modo molto particolare da Sandro Dionisio, (PAN) e Nando Misuraca. Quando li canto mi sento come se camminassi su di un filo sospeso nel vuoto. Già è un’emozione forte misurarmi con la tragedia greca, ma cantare queste versioni senza riferimenti, svuotati di musica … è una bella sfida. Sono davvero molto contenta.