Darwin Day 2016
di Tonia Ferraro
PORTICI (NAPOLI) – Alla Reggia borbonica in via Università il MUSA (Musei dei Siti Reali di Portici) e il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale) venerdì 12 febbraio invitano alle celebrazioni del Darwin Day 2016 dedicate al tema: “La conquista della terza dimensione: i vertebrati volatori”.
La mattinata si svolgerà secondo questo programma:
- Ore 10: Saluti dei Direttori del Dipartimento di Agraria, professor Matteo Lorito, e del MUSA professor Stefano Mazzoleni
- Ore 10.15. Danilo Russo e Leonardo Ancillotto del Dipartimento di Agraria: “In volo, a caccia, nel buio: l’evoluzione dei pipistrelli”. Al termine della relazione sarà possibile osservare alcuni esemplari di pipistrelli dal vivo.
- Ore 11.15. Maurizio Fraissinet (ASOIM): “L’adattamento alla caccia e al volo notturno negli uccelli”. Al termine della conferenza sarà possibile visitare il sito di cattura e inanellamento a scopo scientifico allestito nell’Orto Botanico per assistere allo svolgimento del lavoro di campo degli ornitologi.
La chiusura dei lavori è prevista per le ore 13.
Per saperne di più Terronian Magazine ha incontrato il professor Danilo Russo, ricercatore di Ecologia e responsabile Wildlife Research Unit.
Da quando il Dipartimento si occupa dello studio del pipistrello?
Il nostro dipartimento è un centro di eccellenza internazionale per lo studio di questi mammiferi, dei quali mi occupo a Portici dai primi anni 2000.
Quante specie di pipistrelli si contano?
In Italia ci sono 34 specie di pipistrelli e in tutto il mondo oltre 1300. Si tratta del gruppo di mammiferi più biodiverso nel nostro Paese. Fornisce servizi ecosistemici fondamentali per l’uomo, in primis il controllo di insetti nocivi alla salute o all’agricoltura. Ai tropici molti pipistrelli provvedono anche all’impollinazione o alla dispersione dei semi di molte piante, selvatiche o coltivate. Ad esempio l’agave da cui si produce la tequila dipende proprio dall’impollinazione di un pipistrello.
La diminuzione della presenza di pipistrelli negli ultimi anni dipende dall’inquinamento ambientale?
Molte cause: pesticidi, alterazione degli habitat di alimentazione, scomparsa, alterazione o disturbo dei rifugi quali grotte, edifici, ma anche alberi provvisti di adeguate cavità. Altre cause sono la persecuzione diretta da parte dell’uomo legata a leggende infondate: i pipistrelli europei non succhiano il sangue, non si impigliano ai capelli, ci vedono molto bene, solo per sfatare tre miti, ma anche impatto con impianti eolici mal collocati sul territorio.
Come si procede all’inanellamento e quale è il suo scopo?
L’inanellamento sui pipistrelli è assai più delicato che sugli uccelli perché si applica un anello metallico all’avambraccio, mentre negli uccelli lo si applica al tarso (zampa) dell’animale che è molto più coriacea. In generale, si cerca di evitare di inanellare pipistrelli quando è possibile e oggi l’uso di questa tecnica è assai ridotto. Preciso che nel Darwin Day saranno inanellati solo uccelli, non pipistrelli!
Il sistema di orientamento di un pipistrello è diverso da quello degli uccelli?
Sì. Gli uccelli usano in primis la vista, anche se durante la migrazione le stelle, il campo magnetico e secondo alcuni, almeno per certe specie, l’olfatto entrerebbero in gioco. I pipistrelli usano anzitutto il biosonar: emettono ultrasuoni che rimbalzano sugli oggetti circostanti e tornano all’animale sotto forma di eco, il che restituisce una immagine acustica del mondo. Esistono inoltre evidenze di un uso della vista in alcune situazioni e sensibilità al campo magnetico terrestre, insomma una sorta di bussola naturale.
C’è affinità con il sistema di orientamento di alcuni mammiferi marini?
I cetacei odontoceti come delfini, capodogli e orche, usano lo stesso sistema, l’ecolocalizzazione o biosonar.