Il Cancro … lo stato dell’arte (parte 1^)

di Bruno Provitera

In questa serie di articoli verranno esposti i limiti della chemioterapia  e della radioterapia in 5 tipologie di cancro cosiddetti solidi. L’argomento è complesso e la sua esposizione è necessaria per introdurre la medicina integrata, che non è certo miracolosa ma senza alcun dubbio migliora la qualità della vita dei malati oncologici con prognosi infausta.

medicina integrata

I tumori solidi si manifestano, in tre fasi distinte:

  • la malattia iniziale, o localizzata, in cui è presente solo un unico tumore in un’unica sede;
  • la fase delle recidive, eventuale e successiva alla chirurgia, in cui la malattia si ripresenta, ma sempre e solamente nella sede in cui è comparsa per la prima volta;
  • la forma disseminata, in cui le cellule maligne sono uscite dall’organo di origine per colonizzare altri organi anche a distanza

Il concetto di guarigione, nel caso del cancro, è legato al fattore tempo: proprio perché nella maggior parte dei casi non si può essere del tutto certi che la malattia, sebbene localizzata, sia stata rimossa del tutto e che non vi siano in giro per l’organismo cellule maligne pronte a dare luogo a recidive locali o a metastasi, si considera generalmente guarita la persona che, dopo 5 anni dal termine delle cure, non manifesti più segni o sintomi di malattia.

Per combattere il cancro la medicina ha a disposizione diversi strumenti. Esaminiamo insieme i risultati raggiunti nelle neoplasie polmonari: il quadro clinico può variare enormemente.

Nel 5% dei pazienti si riscontra una lesione asintomatica, attraverso esami radiologici di routine che viene  confermata alla TAC, alla broncoscopia o alla biopsia polmonare. La stragrande maggioranza presenta invece una patologia già diffusamente estesa e muoiono in tempi brevi.

Clinicamente, per semplificazione le neoplasie polmonari si distinguono in Carcinoma a piccole cellule, carcinoma non a piccole cellule e i tumori benigni.

a) Carcinoma a piccole cellule o Microcitoma

Nel cancro polmonare ha una incidenza del 20%. Si ritiene tra l’altro essere collegato al fumo di tabacco. Metastatizza rapidamente e può insorgere con una crisi epilettica. La malattia può essere limitata al polmone e ai linfonodi omolaterali in questi casi si tratta con la radioterapia. Se la malattia è estesa è indicata la chemioterapia. Nonostante sia considerata una forma tumorale radio e chemio sensibile, i dati statistici confermano una sopravvivenza, nelle forme limitate tra il 70 e il 95 % tra i 12 e i 20 mesi; del 10-40% a 2 anni; del 6-12% a 5 anni. Nelle forme estese abbiamo nel 30-65% dei casi una sopravvivenza a 5-7 mesi; del 5% a due anni; zero a cinque anni.

b) Carcinoma non a piccole cellule

Questa forma tumorale è potenzialmente curabile con la resezione chirurgica con una percentuale che oscilla tra il 60 e l’80%, purtroppo però circa la metà dei pazienti operati recidivano.

Pazienti operati, trattati in fase pre e post operatoria con chemio e radioterapia hanno evidenziato una media di sopravvivenza di 20- 28 mesi.

Un dato raccapricciante è che la media di sopravvivenza dei pazienti con patologia metastatica è di soli sei mesi. L’effetto dei trattamenti sulla sopravvivenza è stata pressoché  nulla.

I sintomi di questa patologia tumorale sono:

  • La tosse, è il sintomo iniziale più comune poiché nell’85% dei casi queste neoplasie colpiscono i fumatori, occorre fare molto attenzione alle variazioni del carattere della tosse;
  • L’emottisi, espettorazione muco sanguinolenta, può verificarsi come sintomo iniziale in oltre il 50% dei casi. Nei fumatori di età superiore ai 40 anni con questo sintomo, anche se con esame radiologico del torace negativo, è indicato richiedere una broncoscopia;
  • La dispnea, respirazione difficoltosa, anch’essa un sintomo molto frequente e può essere causata da una ostruzione delle vie respiratorie legata meccanicamente alla massa neoplastica da polmonite, da collasso polmonare distale, da un versamento pleurico secondario o da linfangite carcinomatosa.

Il dolore toracico, è talvolta caratterizzato da un semplice fastidio è provocato molto spesso da una invasione neoplastica sul costato o a una pleurite secondaria.

In caso di cancro dell’apice polmonare si può avere un dolore che si irradia lungo la faccia interna e superiore del braccio omolaterale (Pancoast) con invasione delle coste, delle vertebre, del tronco simpatico del plesso brachiale e delle arterie. Stridore respiratorio può essere presente in caso di restringimento di una delle vie respiratorie principali. Disfonia, o voce rauca si può presentare in presenza di paralisi del nervo laringeo ricorrente di sinistra.

I sintomi più evidenti in caso di ostruzione della vena cava superiore in caso di cancro a piccole cellule sono l’edema del capo e del collo e stati delle vene del collo.

La disfagia si può manifestare per compromissione delle linfoghiandole mediastiniche che comprimono l’esofago.

Manifestazioni cliniche extra toraciche possono riscontrarsi in 1/3 dei pazienti che accusano sintomi legati alla presenza di eventuali metastasi ( dolori ossei, disturbi cerebrali, disturbi epatici) compromissione del surrene, della cute e dei linfonodi paraortici. Sono presenti anche altri segnali, quali anemia; calo ponderale; ipersecrezione inappropriata di ADH e di ACTH ectopico; dita a martello; dolori ossei da periostite delle ossa lunghe – specie nel cancro a piccole cellule; ipercalcemia, ginecomastia, ed ipertiroidismo nel cancro a grosse cellule.

Circa la terapia, sino ad oggi le terapie proposte, nel complesso, danno risultati deludenti.

Fine prima parte

La rubrica Corpus sanus è curata dal dottor Bruno Provitera – Endocrinologo chirurgo – Patologo Clinico – Esperto in medicine Integrate