La civiltà del Crocifisso
di Luigi Marchitto
NAPOLI – In occasione del Giubileo della Misericordia 2016 indetto da Papa Francesco nella Basilica di San Giovanni Maggiore, grazie anche alla collaborazione della Fondazione e dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, è stato istituito il percorso espositivo La civiltà del Crocifisso: tavole, stampe rappresentative, indicazioni artistiche e storico-culturali.
È possibile ammirare le valenze pittoriche ed i significati iconografici della Croce secondo le differenti sensibilità degli artisti che si sono misurati nel corso dei secoli nella rappresentazione pittorica del Cristo crocifisso.
La Croce nella successione delle immagini spinge a contemplare il momento più alto ed intenso della vita di Gesù e dell’intera vicenda umana. È proprio dall’alto della Croce che Gesù perdona il ladrone crocifisso insieme a lui e tutti quelli che lo avevano consegnato alla morte.
La Basilica dove è esposta la rassegna di stampe pittoriche era stata affidata alla Fondazione degli Ingegneri di Napoli dal Cardinale Sepe in occasione del Giubileo per Napoli dell’anno 2011. Da quella data ad oggi si sono susseguite diverse attività sia di interesse religioso che sociale, artistico e culturale.
Infatti prima di quest’evento, lo scorso 12 marzo, nella Basilica l’Associazione musicale Enrico Caruso di Napoli ha tenuto un concerto di canzoni classiche napoletane per coro, dal titolo Oi ne’, brillantemente diretto dal Maestro Giuseppe Schirone, con il supporto organizzativo di Rosy Iovine.
Il coro del Maestro Schirone è spesso presente a caratterizzare le attività artistiche e musicali che si svolgono in San Giovanni Maggiore. Il repertorio del concerto ha spaziato tra le più belle e conosciute canzoni classiche napoletane, come Torna a Surriento, O’sole mio, Era de Maggio, Tarantella, O’ surdato nnamurato, Te voglio bene assaje, solo per citarne alcune.
Tutti i brani sono stati eseguiti con il supporto strumentale di violini, percussioni, sassofono e pianoforte, in una sequenza che ha visto alternare le esecuzioni musicali con quelle di una voce guida che ha narrato agli spettatori la breve storia della nascita delle canzoni nonché qualche aneddoto meno conosciuto sugli autori, rendendo così possibile ai visitatori un percorso dal doppio binario, quello pittorico della Civiltà del Crocifisso e quello artistico attraverso la musica.
Molto intensa è risultata l’esecuzione dei brani caratterizzati dalle voci soliste, tenori e soprano, così come è stata impeccabile la direzione del Maestro Schirone, salutata dagli scroscianti applausi del pubblico.
In omaggio alla presenza di numerosi turisti francesi il concerto è stato chiuso con l’esecuzione della famosissima Hymne à l’Amour (Inno all’Amore), cantata in lingua originale dalla brava pianista di origine russa e accompagnato dalle voci del coro, che ha scatenato un coinvolgente applauso con acclamazione del pubblico all’uscita di scena degli artisti.
Sarà comunque ancora possibile ascoltare lo splendido coro dell’Associazione Musicale Caruso in occasione dei prossimi appuntamenti che si terranno alla Basilica di San Giovanni Maggiore.