I tesori di Villa Favorita
di Viviana Attanasio
ERCOLANO (NAPOLI) – Ha avuto luogo domenica 15 maggio, con un gran seguito di pubblico, la seconda delle visite guidaterientranti nel programma di Itinerari Vesuviani – giunto quest’anno alla ventisettesima edizione – al Parco sul mare della Villa Favorita.
Il percorso si è svolto partendo dalla Casina dei mosaici, luogo privato di Ferdinando IV, snodandosi attraverso i giochi nel parco, voluti da Leopoldo, principe di Salerno, per arrivare all’approdo borbonico, restaurato negli anni a cavallo tra la fine del Settecento e l’inizio del lungo Ottocento.
All’interno della Casina dei mosaici, detta anche Casina dei Zezza, l’architetto Celeste Fidora, presidente dell’Associazione Amici delle Ville e dei Siti Vesuviani, ha illustrato ai partecipanti il complesso e ricco trascorso architettonico della villa, senza però trascurare l’antica storia borbonica, fornendo pertanto riferimenti e curiosità sulla dinastia che ha regnato su Napoli per oltre un secolo.
Successivamente, divisi in due gruppi e accompagnati dalle funzionarie della Fondazione Ente Ville Vesuviane, i visitatori hanno proseguito l’itinerario al piano superiore della Casina Zezza, fino alla terrazza, dalla quale è stata mostrata l’articolazione dell’approdo borbonico, dove Ferdinando, di ritorno da Palermo, sbarcò il 27 giugno 1802 dopo la riconquista del Regno ad opera del Cardinale Ruffo.
Il giardino dei giochi, un vero e proprio parco dei divertimenti d’altri tempi, insieme alle sue architetture, fu costruito allo scopo di dilettare i principi “annoiati”, per volere di Leopoldo di Borbone, secondogenito di Ferdinando. Considerata l’assenza di precedenti in Italia, l’ispirazione dovette giungere sicuramente d’Oltralpe, soprattutto in vista dei legami familiari che univano le dinastie reali d’Europa.

Le giostre ottocentesche della Favorita andarono distrutte a seguito dell’acquisto da parte del Demanio della Villa ma, nonostante l’incuria dell’uomo, permangono ancora importanti testimonianze. Ne sono esempio i dieci modellini lignei, realizzati dall’Artigiano Reale Nicola Ardito ora situati nella Reggia di Caserta e utili per il passaggio dalla fase progettuale all’esecuzione vera e propria delle giostre, il cui meccanismo viene esemplificato da un’altra importante testimonianza, e le dieci tavole acquerellate, realizzate da Nicola Sangiovanni nel 1830, ora conservate al Museo di San Martino.
All’interno del Parco sul mare, due le testimonianze della presenza delle giostre borboniche e oggetto di interesse della visita: il fossato, situato al centro del crocevia, che ospitava il meccanismo di azionamento manuale di moto della “Flotta Aerea” e le “Montagna Russe”, costruite su iniziativa di Ferdinando II, il quale entrò in possesso della villa a seguito dell’avvenuta morte di Leopoldo nel 1851 e che affidò il lavoro all’architetto Enrico Alvino.

Ampio l’interesse del pubblico, tanto sul passato quanto sul futuro della villa e del suo Parco sul mare, patrimonio ercolanese e non solo, che conserva memoria di una storia quanto mai attuale e, pertanto, ricca di contraddizioni, ma sicuramente gioiello da preservare.
Prossimo appuntamento del programma, domenica 22 maggio, attraverso un itinerario che ripercorrerà i luoghi di Carlo di Borbone, partendo dal Palazzo Reale di Napoli. L’appuntamento sarà all’indirizzo del sito da visitare alle 10.15.
Si ricorda che le visite guidate sono a numero chiuso e gratuite, aperte a tutti su prenotazione, telefonando al numero 0817322134 dal lunedì al venerdì precedente la visita, dalle ore 10 alle 13.