Dopo di noi, è legge
di Antonietta Montagano
Con 312 sì, 64 no” e 26 astenuti, la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge “Dopo di noi” che riguarda l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. A favore della legge tutti i partiti, contrario solo il M5S.
Per qualcuno con il “Dopo di noi” si è passato dalle parole ai fatti: è stato stanziato un fondo specifico che prevede 90 milioni di euro per quest’anno, 38,3 milioni per il 2017 e 56,1 milioni dal 2018. La maggior parte di questi fondi però sembra siano destinati alle detrazioni sulle polizze assicurative.
Previste anche agevolazioni e sgravi fiscali per il patrimonio che i genitori decideranno di lasciare in eredità per la cura dei loro figli, affidandolo ai parenti o a enti o onlus.
La legge prevede inoltre un progetto individuale di cura e assistenza del disabile da mettere a punto ancor prima che vengano a mancare i parenti. In sostanza, i genitori potranno decidere a chi affidare la gestione del figlio disabile e del patrimonio destinato al suo sostegno già durante la vita familiare, senza aspettare che uno dei due coniugi venga a mancare.
Il “Dopo di noi”, infine favorirebbe la nascita di realtà già esistenti come il cohousing, ovvero insediamenti abitativi composti da alloggi privati corredati da spazi comuni, e gli appartamenti condivisi da ragazzi disabili.
Il “Dopo di noi” però è una legge che non piace ai soggetti direttamente coinvolti, i diversamente abili ed i loro familiari, che si chiedono in favore di chi sia stata fatta. Molti infatti pensano che la legge vada ad ingrossare il portafoglio di assicurazioni, cooperative e centri privati, lasciando soli coloro che in prima persona assistono quotidianamente disabili più o meno gravi. Una legge che dovrebbe prendersi cura delle persone deboli invece ancora una volta pensa al bilancio, trasformando in numeri coloro che lottano ogni giorno per vivere.
