L’altra faccia della Mela
di Francesco Bartiromo
Quarant’anni fa veniva fondata ufficialmente la Apple Inc, precisamente nell’aprile del 1976 con il lancio del primo prototipo di computer Apple I, riconosciuta oramai come la più prestigiosa società informatica al mondo.
Di recente è anche arrivato nelle sale la pellicola di Danny Boyle Steve Jobs tratto dalla biografia dello storico fondatore della società, interpretato da Michael Fassbender. È il secondo film dedicato alla figura del fondatore della Apple dopo il film del 2013 di Joshua Michael Stern Jobs, che tentava di scavare abilmente nel privato del fondatore rivelando il lato oscuro dell’uomo manager cinico e spietato. Tanto che arrivò a sacrificare la sua vita per gli affari al punto da commettere scorrettezze nei confronti dei suoi soci, in particolare dello spesso dimenticato cofondatore Steve Wozniac.
In effetti la planetaria fama di Jobs ha quasi completamente oscurato la figura dell’ex socio, senza il quale probabilmente la Apple Inc non sarebbe mai nata. Pochi ricordano che l’informatico statunitense Stephen Gary Wozniak nato a Sunnyvale, California, nel 1950, fu però l’artefice materiale della costruzione dei famosi computers col marchio della Mela.

Infatti se Jobs nella storia della Apple è da considerarsi la “mente”, il genio degli affari, Wozniak è il vero e proprio “braccio”, il genio dell’ingegneria informatica e principale progettista di tutte le componenti elettroniche che hanno caratterizzato i vari prodotti Apple commercializzati nel corso degli anni Ottanta.
Il giovane Steve Wozniak ereditò la sua passione per l’elettronica dal padre Jerry, ingegnere della “Lockheed Corporation”, dimostrando sin da piccolo uno spiccato talento nel settore: a soli 11 anni riuscì ad assemblare la sua prima stazione radio amatoriale. In seguito, durante gli anni Settanta, abbandonò l’Università californiana di Berkeley trovando lavoro presso la Hewlett Packard (società attualmente più conosciuta col marchio HP) mentre nel tempo libero continuava a dedicarsi alla sua passione per l’informatica, che considerava semplicemente un hobby.
Il suo talento lo portò a sviluppare nuove soluzioni informatiche versatili ed estremamente semplificate, riducendone enormemente le complessità e i costi; in tal modo riuscì a progettare una nuova versione del linguaggio di programmazione basic da utilizzare per il nuovo microchip MOS-6502 che lui stesso aveva contribuito a produrre per conto della MOS Technologies. Il microchip a 8 bit in seguito venne utilizzato da molti computer degli anni Ottanta, come Commodore, Atari, Motorola e lo stesso Apple II.
Wozniak presentò il prodotto in una delle sue tante conferenze al “Homebrew Computer Club”, un circolo di appassionati di informatica con sede a Polo Alto, la cittadina californiana vicino San Francisco. Fu proprio in quella occasione che conobbe Steve Jobs, che si dimostrò molto interessato al suo progetto intuendo i vantaggi commerciali del suo lavoro.
Jobs, dimostrando fin da subito uno spiccato senso per gli affari, convinse Wozniak a lavorare con lui alla creazione di un nuovo personal computer dal linguaggio semplificato in modo da essere usato con facilità.
Fu così che iniziò il sodalizio Jobs-Wozniak che vide i due geni dell’informatica realizzare insieme nel garage di Steve Jobs il loro primo prodotto nell’aprile 1976, l’Apple I, che montava proprio il microprocessore MOS 6502. Venne commercializzato alla cifra di 666,666 dollari … il numero della “bestia satanica”.

L’Apple1, in assoluto il primo personal computer della storia, altro non era che uno spoglio computer formato da una scheda madre e una tastiera. Era l’acquirente che poi doveva assemblarlo e metterlo in un qualunque involucro di fortuna (curiose immagini d’epoca mostrano diverse versioni dell’Apple1 assemblato in una scatola di legno). Gli introiti della vendita degli Apple I consentirono a Wozniak di lavorare a migliorare il prodotto sempre rispettando la sua filosofia basata sulla semplificazione informatica.
Fu così che riuscì a realizzare nel 1977 l’Apple II che rispetto al suo rudimentale predecessore era normalmente assemblato in un regolare involucro di plastica che comprendeva una tastiera e un economico lettore di floppy disk, realizzato dallo stesso Wozniak. Il modello non era ancora provvisto di un proprio monitor che si poteva comunque acquistare a parte o tranquillamente collegarlo a qualsiasi apparecchio video.
Il nuovo modello presentava inoltre una prima bozza di sistema operativo dal linguaggio semplice e intuitivo che, nel corso del tempo, grazie all’assiduo lavoro di Jobs e Wozniak più il notevole contributo di numerosi altri colleghi del settore, sarebbe poi diventato il famoso sistema operativo Macintosh – oggi conosciuto semplicemente come Mac – il primo sistema operativo a interfaccia grafica con l’uso del mouse. Era facile da usare anche per gli utenti poco esperti e fu alla base di quasi tutti gli altri sistemi operativi realizzati da altre società informatiche come ad esempio quello della Microsoft: Windows fu ispirato proprio dal lavoro della Apple.
L’Apple II era molto più semplice da programmare rispetto agli altri computer in commercio e questo spinse molti programmatori a utilizzarlo e a sviluppare software espressamente per l’Apple II.
Nel 1980 la Apple Inc fu quotata in borsa: Jobs e Wozniak divennero milionari.
Ma Steve Wozniak non mostrò mai un vero interesse per l’aspetto commerciale del settore dell’informatica, lavorando ai suoi progetti sempre con semplice spirito amatoriale. Intanto un grave incidente col suo aereo privato nel 1981 gli causò una amnesia temporanea: dopo un lungo periodo di convalescenza riacquistò lucidità ma non più la serenità e la spensieratezza di un tempo. Fu così che si allontanò momentaneamente dalla società per dedicarsi al completamento agli studi, laureandosi in informatica e in ingegneria elettrica all’Università di Berkeley nel 1982.
Nel 1983 cominciò a staccarsi dalla società per poi abbandonarla definitivamente nel1985, nove anni dopo a verla fondata assieme all’amico Steve Jobs: non sopportava più lo stress di una logica economica che comportava la gestione d’un business diventato troppo grande.
Fondò così una nuova compagnia chiamata “CL9” che si occupava dello sviluppo di interruttori ad uso domestico con controllo remoto. Jobs non gli perdonò mai questa scelta, considerando l’abbandono e la successiva fondazione di una nuova società un’offesa personale. Ne fu amareggiato al punto tale da spingere i fornitori a boicottare Wozniak, che spaventati dalla potenza economica di Jobs lo assecondarono senza controbattere.
Così Steve Wozniak fu costretto a chiudere per fallimento la “CL9”, deluso e ferito dallo scorretto comportamento dell’ex amico e ex socio.
In seguito Wozniak si dedicò ad attività di beneficenza, soprattutto verso le scuole frequentate dai figli sovvenzionandole economicamente, e alla realizzazione d’una nuova società, la “Wheels Of Zeus”, fondata nel 2001 dedicata allo sviluppo di soluzioni per le reti wireless.
Wozniak ha ottenuto numerosi riconoscimenti non solo dalle varie comunità dell’informatica: nel 1985 ricevette dal Presidente degli Stati Uniti d’America la “National Medal of Technology”, medaglia per il suo contributo tecnologico, inoltre nel maggio del 2004 ha ricevuto la laurea honoris causa dalla North Carolina State University per il suo contributo nel campo dei personal computer.
Steve Wozniac è riconosciuto a tutti gli effetti come uno dei principali padri del personal computer, il vero genio che ha reso possibile la rivoluzione tecnologica che ha portato l’informatica nelle case di tutti.