NoTriv: no alle trivellazioni al largo delle isole Tremiti
di Antonietta Montagano
MANFREDONIA (FOGGIA) – Nell’Aula consiliare della Casa comunale lunedì 18 gennaio alle 10 si terrà l’incontro promosso dalla Rete NoTriv per ribadire il no alle trivellazioni ed all’uso di tecniche invasive di ricerca del petrolio nel mare Adriatico, a 12 miglia al largo delle isole Tremiti.
L’incontro si è reso necessario per replicare al permesso concesso il 22 dicembre scorso dal Ministero dello Sviluppo economico alla società Petroceltic Italia srl per effettuare esplorazioni in mare. La ministra Guidi rassicura e sostiene che si sta sollevando una questione per nulla perché l’autorizzazione riguarda la prospezione geofisica e non la perforazione, anche se appare poco convincente. La Peltrolceltic sicuramente impiegherà delle risorse economiche per le ricerche e nel caso trovasse del petrolio certò non rinuncerebbe allo sfruttamento.
Angelo Riccardi, Sindaco di Manfredonia ha invitato a Palazzo San Domenico il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente della Provincia di Foggia Antonio Pepe, il presidente del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella, i sindaci di Cagnano Varano, Carpino, Chieuti, Foggia, Ischitella, Lesina, Lucera, Margherita di Savoia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rodi Garganico, San Nicandro Garganico, Tremiti, Vico del Gargano, Vieste e Zapponeta. L’area interessata dalla ricerca di petrolio offshore è di 373 km².
La compagnia petrolifera per effettuare i saggi corrisponderà una cifra irrisoria: proventi esigui, dunque, e di contro effetti devastanti sull’economia locale, sull’ecosistema e sulla fauna marina delle Tremiti e dell’intero Adriatico.
Le ricerche dovrebbero essere eseguite con l’air gun, una tecnica di ispezione geofisica dei fondali marini tra le più diffuse che utilizza un sistema di tubi per espellere sotto la superficie del mare un getto di aria compressa. Le bolle d’aria, quando implodono, generano impulsi sonori ad alta intensità e bassissima frequenza che, propagandosi attraverso l’acqua, arrivano a colpire il fondale marino. Le onde sonore, riflesse e poi rilevate da un sistema di ricezione, permettono di ricostruire un’immagine della struttura del fondale, svelando anche la presenza di sacche di gas naturale e petrolio.
Questa tecnica è però dannosa al pescato: può causare lesioni ai pesci e la perdita dell’udito. Perciò da tempo l’utilizzo dell’air gun è al centro di polemiche a causa dei danni che secondo alcuni studi può arrecare alla fauna marina, in particolare ai cetacei, che sfruttano i suoni a bassa frequenza per la comunicazione, l’orientamento, l’accoppiamento e l’individuazione delle prede.
«È preciso dovere delle istituzioni, ma non solo, difendere l’ecosistema e resto dell’avviso – ha dichiarato Angelo Riccardi – che ognuno debba svolgere la sua parte, in maniera pacifica ma, al tempo stesso, determinata. Decisioni così rilevanti per il benessere delle comunità non possono cascare dall’alto ed essere assunte senza la minima considerazione del volere delle popolazioni interessate. Volere che è stato già espresso e in più riprese: la nostra ricchezza non è il petrolio, ammesso che ve ne sia, ma il mare. Non faremo mai cambio con una sostanza limitata nel tempo, che inquina e che invece della vita porta la morte. Non possiamo permetterci di compromettere un tesoro che migliaia di anni hanno plasmato per noi e che vogliamo tramandare, intatto di bellezza, ai nostri figli».
Intanto anche i Verdi tramite il portavoce Giobbe Covatta e Angelo Bonelli rendono noto con un comunicato che la petizione lanciata per salvare le Isole Tremiti dalle ricerche di idrocarburi ha superato le 50mila firme. Con essa si vuole istituire un’area marina protetta che comprenda le Isole Tremiti: è la richiesta che i Verdi hanno rivolto al governatore della Regione Emiliano, per bloccare le ricerche di idrocarburi ai fini di trivellazioni al largo delle isole.
Solidale anche la Federparchi alla mobilitazione delle comunità locali delle Isole Tremiti contro l’autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico alle ricerche petrolifere off shore. La dichiarazione, a firma congiunta, è del Presidente del Parco nazionale del Gargano Pecorella, Giampiero Sammuri, presidente nazionale di Federparchi, ed Enzo Lavarra, presidente di Federparchi Puglia.
Il mare è un Bene comune. Per evitare di svendere il Sud a qualche multinazionale di turno, bisognerebbe elaborare una strategia di rilancio della risorsa mare che vada dal potenziamento delle infrastrutture, alla valorizzazione delle risorse naturali, allo sviluppo di nuove energie che ci permettano di affrancarsi dall’utilizzo del petrolio.
Se la politica rimarrà sorda alle istanze dei cittadini, si ricorrerà al Referendum, l’unico strumento di esercizio della volontà del popolo.